Per ricordare i 127 militari sannicandresi morti durante la prima guerra mondiale nel 1929 fu eretto un monumento noto come “Monumento ai Caduti”.
La progettazione fu
affidata all’architetto Dioguardi e si realizzò grazie all’iniziativa del prof.
Don Cosimo Losurdo e col denaro raccolto tra la popolazione e gli emigrati
sannicandresi in America.
La struttura, in pietra
bianca, si regge imponente in una delle piazze principali del paese.
Tutte le componenti del
monumento denotano una matrice littoria, carpita da stili precedenti.
Il basamento è un misto
rinascimentale e secessione viennese con aggiunte littorie. Il colonnato è un
falso neoclassico.
La parte strutturale del
monumento è lapidea. Nella parte interna del colonnato, sottostante alla
trabeazione, delle dimensioni di 3,40*2,20 m, fuoriesce una campana in bronzo,
avente le dimensioni alla base di circa 0,80 m di diametro e circa 1,50 m di
altezza.
La particolarità della
campana consiste nel fatto di essere stata realizzata a Vittorio Veneto con il
bronzo dei cannoni austriaci. La campana, ancora oggi, ogni sera, con i suoi
rituali cinque rintocchi, invita la popolazione ad un mistico raccoglimento di
preghiera e di riflessione.
Nel 1980 il monumento è
stato oggetto di un progetto di restauro a cura dell’ing. Franco Clarizio.
Secondo la perizia tecnica illustrativa1 allegata al progetto, “La
trabeazione che sorregge la campana è formata, dalla parte interna, da due
solai, sovrapposti uno all’altro. Il solaio di sotto, che regge la campana non
si può dire se eseguito in c.a. o cls e ferro N.P; l’altro, sovrastante,
eseguito con calcestruzzo e travi in ferro NP componente il piano di copertura
del primo sul cui bordo è collocata la cornice lapidea unitamente ai due leoni
anch’essi lapidei.
Per riparare il
monumento è necessario svellere, catalogare, pezzo dopo pezzo, cornice, tenia,
cimasa e tutta la trabeazione, demolire i due solai, rifarli in c.a.; infine
ricollocare allo stesso posto quanto divelto”.