Sannicandro di Bari (Sann’chèndr), Borgo Autentico d’Italia di 9 919 abitanti e Città dell’Olio, resta un borgo contadino. L’identità enogastronomica è legata alla produzione dell’olio extravergine di oliva coratina. Il centro storico è dominato dal turrito Castello:”Grangia Templare” e centro propulsore di una economia di stampo monastico, sopravvissuta fino ai nostri giorni senza soluzione di continuità. Intorno al Castello si snodano stupende stradine “curtiviculi dicitur”, con qualche esemplare superstite di cunetta medievale. Il corposo materiale archeologico rinvenuto, di origine peuceta e magno-greca, dimostra che il territorio di Sannicandro di Bari presentava già una realtà insediativa intorno al VI-VII secolo a.C., con rapporti e influenze di provenienza greca. Nel corso dei secoli successivi il sito è stato certamente sottoposto al dominio romano e alle scaramucce gotiche, insieme alle alterne situazioni belliche e sociali di endemica lotta tra il mondo longobardo e quello bizantino, con interferenze di interventi saraceni, che ne assegnano il primo toponimo, “Ziziro di Bari”, nel 958.
Sul primo gradone della Murgia Barese, crocevia di un
sistema viario strategico e particolare, lungo le direttrici più brevi tra Bari
e Matera e Bari e Salerno. Di qui, verso la fine dell’XI secolo, I Normanni
giunsero a Ziziro di Bari, originario toponimo di San Nicandro e vi si
insediarono, recuperando il materiale di spoglio di una struttura fortificata
bizantina e realizzando un “castrum” con quattro torri d’angolo. I fratelli
Altavilla Umfredo e Guglielmo di San Nicandro ne imposero l’identificativo. Un
documento del 1119 dà piena contezza storica della titolarità di Emma
d’Altavilla, con la prima menzione documentale del toponimo. Nel 1133 fu disposto
l’affidamento a Guido Da Venosa, che realizza la struttura “palatiale” e
rinforza il maniero con altre quattro torri rompitratta.
Dalla lettura di un censimento del 1168 si rileva che
il Castello fosse di proprietà di Guglielmo de Tot, periodo durante il quale
viene straordinariamente riconvertito e ampliato alle funzioni di pieno
supporto delle truppe crociate in
Oltremare.
Nel 1967 il Comune di Sannicandro di Bari lo compra e
inaugura i lavori di recupero e valorizzazione.